Le cisti epatiche sono lesioni benigne del fegato a contenuto liquido.
Le cisti sierose si riscontrano in circa l’1% della popolazione. Si tratta di lesioni solitarie o multiple, abitualmente asintomatiche, di diametro variabile da pochi millimetri a parecchi centimetri. Tali lesioni, di riscontro occasionale, devono essere distinte dalle cisti da echinococco, dai cistoadenomi e cistoadenocarcinomi, dalle lesioni maligne primitive e secondaria a colliquazione centrale.
L’esame ecografico e l’esame TC sono in genere sufficienti per definire i caratteri di benignità di unavlesione cistica; solo in rari casi è necessario eseguire una RMN.
Le cisti di piccole dimensioni richiedono solo di essere controllate clinicamente e radiologicamente nel tempo con l’esecuzione di ecografie periodiche, per valutarne l’evoluzione. L’evacuazione del contenuto liquido della cisti non è terapeutica, poiché quasi sempre si riforma il liquido contenuto all’interno. Solo le formazioni di grosse dimensioni o francamente sintomatiche vengono trattate chirurgicamente con marsupializzazione (asportazione di parte della parete della cisti), nella maggior parte dei casi eseguita in laparoscopia.
Le cisti idatidee (o da echinococco) sono lesioni legate all’infestazione dell’organismo da parte di un parassita, l’echinococco, i cui ospiti naturali sono i canidi (ospite primario), ovini e bovini (ospiti intermedi).
L’uomo rappresenta l’ospite intermedio occasionale , contraendo la malattia per contatto con animali infetti o con gli alimenti contaminati dalle loro feci. In Italia la malattia è endemica in Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia; fuori dall’Italia è diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo (es. Marocco) e in alcuni paesi dell’Europa orientale (es. Romania, Albania)
Le cisti possono arrivare a 25 cm di diametro. La gran parte dei pazienti è asintomatico o manifesta vaghi sintomi di peso o dolore gravativo al quadrante addominale superiore di destra. I sintomi aumentano all’aumentare delle dimensioni della cisti.
Le principali complicanze, anche gravi, sono la sovrainfezione e la rottura. Esami diagnostici sono l’ecografia, la TC e la RMN, accompagnate da indagini sierologiche (anticorpi antiechinococco).
Cisti piccole e profonde permettono in genere un atteggiamento conservativo. Il trattamento farmacologico si basa sull’uso dell’albendazolo, un farmaco antiparassitario ad azione sistemica.
L’intervento chirurgico si rende necessario per le cisti periferiche o molto voluminose, sintomatiche ed esposte ad un maggior rischio di rottura.
L’intervento più comunemente eseguito è la cistopericistectomia, che consiste nell’enucleoresezione della cisti; più rara è l’evenienza di una resezione epatica.
Spesso le cisti sono aderenti a grossi vasi oppure al diaframma e possono avere “cisti figlie” all’interno della via biliare principale.